Vettor Pisani
BIOGRAFIA
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Vettor Pisani, architetto, pittore e commediografo, nasce a Bari nel 1935. Nel 1970 si trasferisce a Roma, dove tiene la sua prima mostra personale presso la Galleria La Salita dal titolo "Maschile, femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp". La dottrina dei Rosacroce, i riti alchemici e le filosofie esoteriche sono alcuni dei riferimenti contenuti nei lavori esposti, incentrati sul mistero della Sfinge, sul mito di Edipo e sulla figura di Duchamp. Tra i lavori esposti citiamo Suzanne in uno stampo di cioccolato, una testa muliebre di cioccolato sulla quale pende un peso per esercizi ginnici, e Carne umana macinata, carne macinata avvolta in plastica trasparente che, nel corso della mostra, imputridisce. Sempre nel 1970 ottiene il Premio Pino Pascali attribuito dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Agli inizi degli anni Settanta si dedica all'arte teatrale, realizzando alcune scenografie. In queste prove è evidente che il teatro è per lui luogo iniziatico e metafora, dove convergono archetipi dell'immaginario collettivo, rimandi simbolici e mitologici. Nel 1972 viene invitato a "Documenta 5" di Kassel ed esponeLo scorrevole. Nel dicembre 1975 realizza alla Galleria Sperone di Roma l'azione Il coniglio non ama Joseph Beuys, replicata a Bologna nel 1977, che propone una riflessione critica sulla poetica dell'artista tedesco. Nel 1976 presenta alla Biennale di Venezia, alla quale partecipa per la prima volta, l'opera Theatrum, anticipatrice di una ricerca che si protrarrà lungo tutto il corso della sua carriera artistica. La sua attività, ricca di riferimenti alla tradizione della storia dell'arte e della cultura, è caratterizzata da richiami all'esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro comico-didattico. Tra i momenti in cui il ciclo di lavori si esplica si ricordano Il Teatro di Edipo, il Teatro della Vergine, l'Isola Azzurra, Il Teatro della Sfinge, Il Teatro di Cristallo. L'attenzione dell'artista si è spesso concentrata sui riferimenti simbolici presenti nel mito di Edipo: l'enigma della Sfinge è metafora del labirinto; l'accecamento di Edipo per aver troppo visto, per aver realizzato l'aspirazione dell'inconscio collettivo al regressum in utero, è il passaggio dalla luce alle tenebre e viceversa; la Sfinge stessa allude alla madre, infatti da Gea nasce Echidna e da questa la Sfinge, terribile animale derivato dalla madre. Il tema del regressum in utero ci conduce ancora al tema del labirinto. L'artista vede nel labirinto un analogo del reale, secondo una cultura ermetica ed esoterica che appartiene ai tre artisti ai quali dedica la propria opera - Duchamp, Klein, Beuys - che formano con lui un sistema basato sull'ermetico numero quattro. Il suo metodo consiste nell'appropriarsi di elementi desunti da altri artisti e dalla storia dell'arte, reinventandoli: crea mediante la citazione, mettendo sotto analisi non il mondo, ma il linguaggio. Formalmente la sua ricerca si articola come installazione e performance, intervento nello spazio e nel tempo reali. Oltre alla Biennale di Venezia del 1972, Pisani partecipa alle Biennali del 1976, 1978, 1984, 1986, 1990, 1993 e 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986 e 1992 e a mostre come Avanguardia/Transavanguardia a Roma e Italian Art Now: an american Perspective al Guggenheim Museum di New York nel 1982; Arte Italiana 1960-1982 alla Hayward Gallery di Londra nel 1982, Terrae Motus e Terrae Motus 2 a Villa Campolieto ad Ercolano nel 1986 e al Grand Palais di Parigi nel 1987; Beuys zu Ehren, Stadtische Galerie in Lenbachhaus, Monaco, 1986; Mythos Italien, Bayerische Staatsgemaeldesammlungen di Monaco, 1988. Nel 1982 il Museum Folkwang di Essen ha dedicato all'artista una mostra antologica, seguita da quelle organizzate nel 1990 a Valencia e dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992. Nel 1997 è presente alla mostra Pittura italiana da Collezioni Italiane presso il Castello di Rivoli. Partecipa a Minimalia. Da Giacomo Balla a … (1997 - 2000, Venezia, Palazzo Querini Dubois; Roma, Palazzo delle Esposizioni; New York, P.S.1) a cura di Achille Bonito Oliva. Nel 2005 partecipa con tre opere alla mostra Il Bello e le bestie - Metamorfosi, artifici e ibridi dal mito all'immaginario scientifico presso il MART di Rovereto a cura di Lea Vergine e Giorgio Verzotti. Nel 2007 con L'Isola interiore. Isolamenti e Follia, a cura di Achille Bonito Oliva, partecipa come evento collaterale alla Biennale di Venezia. Nel 2009 partecipa con l'opera "Concerto invisibile di Gino De Dominicis" alla mostra di apertura della Fondazione Galleria Civica di Trento e con "Venere di Cioccolato" alla mostra Inganni ad arte. Meraviglie del trompe l'oeil dall'antichità al contemporaneo a Palazzo Strozzi di Firenze. Muore a Roma nell'agosto 2011. Nel 2012 il MACRO di Roma gli dedica un omaggio riproponendo alcuni dei lavori che lo imposero all’attenzione internazionale tra il 1970 e il 1980. Nel 2013 al museo MADRE di Napoli la prima ampia retrospettiva sul suo lavoro dal titolo EROICA / ANTIEROICA: una retrospettiva. |
BIOGRAPHY |
He was born in Bari in 1935, he was an architect, a painter and a playwright. He committed suicide in 2011. In 1970 he moved to Rome, where he presented his first solo exhibition at the La Salita gallery, entitled “Masculine, Feminine and Androgynous: Incest and Cannibalism in Marcel Duchamp”, and then with his participation in some of the most important exhibitions of the 1970s, including Vitality of the Negative in Italian Art 1960-70 (1970), Documenta V (1972), Contemporanea (1973-1974), International Performance Week at the Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1977) and eight participations in the Venice Biennale starting from 1972, Vettor Pisani gradually revealed himself as one of the most important witnesses and exponents of artistic research in Italy from the ‘70s, as well as one of the most personal and visionary authors on the art scene of his generation. His method is to take possession of items inferred from other artists from the art history by reinventing them. His research is developped as installations or performances. In the formulation of linguistic and aesthetic provocations and the exploration of expressive modes, his work has proved rich in meaning for subsequent generations. His figure appears to us today radically contemporary, that of a true precursor who successfully combined conceptual investigation with irony, the play of language with role playing, masking with the search for truth, major history with the chronicle of the trivial, the sacred with the profane, the art of the past with provocations of the present. In 2012 the Museum of Modern Art of Rome dedicated to the artists an exhibition called:”Omaggio a Vittor Pisani”, where all his most important works have been exhibited and also accompanied by unpublished documents.
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Il punto di fuga, 1978 Collage, 73 X 102 cm